X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?a=blobdiff_plain;f=filedir.tex;h=8618693a1cbc4b4559857bd60badddc23addcc10;hb=b8a1f2a162b832eb587152b245309d8f86ddd10e;hp=b368ca451e61930168d930baa9ee4d72483b8013;hpb=66e83c068629844f84fe4a0d44b382f756c9ef32;p=gapil.git diff --git a/filedir.tex b/filedir.tex index b368ca4..8618693 100644 --- a/filedir.tex +++ b/filedir.tex @@ -586,7 +586,7 @@ di queste funzioni \begin{functions} \headdecl{sys/types.h} \headdecl{sys/stat.h} - \headdecl{fnctl.h} + \headdecl{fcntl.h} \headdecl{unistd.h} \funcdecl{int mknod(const char *pathname, mode\_t mode, dev\_t dev)} @@ -596,7 +596,7 @@ di queste funzioni errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori: \begin{errlist} \item[\errcode{EPERM}] Non si hanno privilegi sufficienti a creare l'inode, o - il filesystem su cui si è cercato di creare \func{pathname} non supporta + il filesystem su cui si è cercato di creare \param{pathname} non supporta l'operazione. \item[\errcode{EINVAL}] Il valore di \param{mode} non indica un file, una fifo o un dispositivo. @@ -846,7 +846,7 @@ Il campo \var{d\_off} contiene invece la posizione della voce successiva della directory, mentre il campo \var{d\_reclen} la lunghezza totale della voce letta. Con questi due campi diventa possibile, determinando la posizione delle varie voci, spostarsi all'interno dello stream usando la funzione -\func{seekdir},\footnote{sia questa funzione che \func{telldir}, sono +\funcd{seekdir},\footnote{sia questa funzione che \func{telldir}, sono estensioni prese da BSD, non previste dallo standard POSIX.} il cui prototipo è: \begin{prototype}{dirent.h}{void seekdir(DIR *dir, off\_t offset)} @@ -856,7 +856,7 @@ prototipo La funzione non ritorna nulla e non segnala errori, è però necessario che il valore dell'argomento \param{offset} sia valido per lo stream \param{dir}; esso pertanto deve essere stato ottenuto o dal valore di \var{d\_off} di -\struct{dirent} o dal valore restituito dalla funzione \func{telldir}, che +\struct{dirent} o dal valore restituito dalla funzione \funcd{telldir}, che legge la posizione corrente; il prototipo di quest'ultima è: \begin{prototype}{dirent.h}{off\_t telldir(DIR *dir)} Ritorna la posizione corrente in un \textit{directory stream}. @@ -948,8 +948,8 @@ delle varie voci). Le \acr{glibc} prevedono come estensione\footnote{le glibc, a partire dalla versione 2.1, effettuano anche l'ordinamento alfabetico tenendo conto delle varie localizzazioni, usando \func{strcoll} al posto di \func{strcmp}.} anche \func{versionsort}, che ordina i nomi tenendo conto -del numero di versione (cioè qualcosa per cui \file{file10} viene comunque -dopo \func{file4}.) +del numero di versione (cioè qualcosa per cui \texttt{file10} viene comunque +dopo \texttt{file4}.) Un semplice esempio dell'uso di queste funzioni è riportato in fig.~\ref{fig:file_my_ls}, dove si è riportata la sezione principale di un @@ -974,7 +974,7 @@ la stampa della sintassi, anch'essa omessa) ma il codice completo potr trovato coi sorgenti allegati nel file \file{myls.c}. In sostanza tutto quello che fa il programma, dopo aver controllato -(\texttt{\small 10--13}) di avere almeno un parametro (che indicherà la +(\texttt{\small 10--13}) di avere almeno un argomento (che indicherà la directory da esaminare) è chiamare (\texttt{\small 14}) la funzione \func{DirScan} per eseguire la scansione, usando la funzione \code{do\_ls} (\texttt{\small 20--26}) per fare tutto il lavoro. @@ -1182,7 +1182,7 @@ massimo di \const{TMP\_MAX} volte. Al nome viene automaticamente aggiunto come prefisso la directory specificata da \const{P\_tmpdir}. Di questa funzione esiste una versione rientrante, \func{tmpnam\_r}, che non -fa nulla quando si passa \val{NULL} come parametro. Una funzione simile, +fa nulla quando si passa \val{NULL} come argomento. Una funzione simile, \funcd{tempnam}, permette di specificare un prefisso per il file esplicitamente, il suo prototipo è: \begin{prototype}{stdio.h}{char *tempnam(const char *dir, const char *pfx)} @@ -1219,7 +1219,7 @@ queste funzioni occorre sempre aprire il nuovo file in modalit esistente. Per evitare di dovere effettuare a mano tutti questi controlli, lo standard -POSIX definisce la funzione \funcd{tempfile}, il cui prototipo è: +POSIX definisce la funzione \funcd{tmpfile}, il cui prototipo è: \begin{prototype}{stdio.h}{FILE *tmpfile (void)} Restituisce un file temporaneo aperto in lettura/scrittura. @@ -1724,7 +1724,7 @@ di \param{times}. Se questa \end{prototype} La funzione prende come argomento \param{times} una struttura -\struct{utimebuf}, la cui definizione è riportata in +\struct{utimbuf}, la cui definizione è riportata in fig.~\ref{fig:struct_utimebuf}, con la quale si possono specificare i nuovi valori che si vogliono impostare per tempi. @@ -1817,7 +1817,7 @@ rispettivamente al proprietario, al gruppo, a tutti gli altri. \centering \includegraphics[width=6cm]{img/fileperm} \caption{Lo schema dei bit utilizzati per specificare i permessi di un file - contenuti nel campo \var{st\_mode} di \struct{fstat}.} + contenuti nel campo \var{st\_mode} di \struct{stat}.} \label{fig:file_perm_bit} \end{figure} @@ -1948,7 +1948,7 @@ di accesso sono i seguenti: \begin{itemize*} \item se il relativo\footnote{per relativo si intende il bit di user-read se il processo vuole accedere in scrittura, quello di user-write per - l'accesso in scrittura, etc.} bit dei permessi d'accesso dell'utente è + l'accesso in scrittura, ecc.} bit dei permessi d'accesso dell'utente è impostato, l'accesso è consentito \item altrimenti l'accesso è negato \end{itemize*}