Trattazione delle quote disco

Al capitolo sulla gestione di file e directory è stata aggiunta una nuova sezione dedicata alla trattazione delle funzioni (in realtà è una sola, quotactl) per la gestione delle quote disco. Oltre alle spiegazioni sono stati aggiunti alcuni esempi di un modulo Python (scritto in C) che consente di effettuare le operazioni sulle quote disco chiamando direttamente la suddetta funzione.

Per l’occasione il modulo è stato esteso anche con la gestione dell’impostazione dei grace time, e pubblicato insieme ai sorgenti dei pacchetti Debian di Truelite, pertanto si potrà ottenerne il codice completo a partire dalla relativa pagina, raggiungibile all’indirizzo:

http://labs.truelite.it/projects/packages/wiki/QuotaModule

Revisione del capitolo su terminali e sessioni

Ho completato una breve revisione del capitolo 10, originariamente intitolato “Terminali e sessioni di lavoro“. Il nuovo titolo, che tiene conto del fatto che vi si parla anche di demoni e del syslog, è diventato “Interfaccia utente: terminali e sessioni di lavoro“.

Sono stati aggiornate e riviste alcune parti introduttive, sottolineando il significato della console di sistema, e riscritta in buona parte la sezione su demoni e syslog, aggiungendo alcune funzioni di libreria (vsyslog, closelog) che non erano state trattate e aggiungendo la trattazione della gestione dei log del kernel (klogctl) prima totalmente assente.

Per fare alcuni test relativi all’uso di klogctl si è inoltre scritto un piccolo programma di test (mydmesg.c) che ha anche rivelato che una delle operazioni di klogctl non si comporta esattamente come descritto nella pagina di manuale.

Infine sono state riviste anche le parti relative alla gestione dei terminali, aggiornando i flags di termios, e le varie funzioni associate alla manipolazione delle caratteristiche dei terminali, aggiungendo alcune funzioni non trattate precedentemente (cfmakeraw, cfsetspeed). Resta ancora da fare la parte sulla gestione dei terminali virtuali.

Alcuni dettagli di timerfd.

A partire dal kernel 2.6.25 è stata introdotta una interfaccia di gestione alternativa per i timer di sistema che consente la ricezione delle notifiche di scadenza attraverso dei file descriptor invece che tramite segnali o thread, chiamata convenzionalmente timerfd.

L’interfaccia è specifica di Linux e si unisce ad altre due (signalfd e eventfd) che seguono la stessa filosofia per la ricezione di segnali e di eventi dal kernel. Il grande vantaggio è che queste possono essere usate in combinazione con le funzioni dell’I/O multiplexing (poll, select ed epoll) semplificando notevolmente la gestione l’attesa contemporanea di eventi e dati.

L’interfaccia timerfd segue da vicino quella introdotta da POSIX.1-2001 che è trattata nella sezione 9.5.2 della guida, che però fa ricorso a meccanismi di notifica classici. Nel trattare la nuova interfaccia mi è sorto un dubbio relativo al funzionamento della stessa quando si esegue una fork.

Con i timer ordinari infatti un processo figlio non eredita dopo una fork nessuno dei timer del padre. La semantica Unix prevede però che un file descriptor sia duplicato attraverso una fork, e dato che in questo caso un timer viene associato ad un file descriptor la domanda su cosa accada al timer nel processo figlio sorge spontanea.

La documentazione dice che il file descriptor associato ad un timer continua a seguire la semantica ordinaria e viene duplicato nel figlio. Viene cioè preferita la semantica dei file descriptor rispetto a quella dei timer ordinari. Sorge però spontanea la domanda di cosa succede se padre e figlio iniziano a leggere entrambi da tale file descriptor per ricevere la notifica delle scadenze dei timer.

La documentazione delle pagine di manuale, almeno nella versione della mia Debian, non dice nulla, ma “a naso” ci si aspetterebbe che accada la stessa cosa che accade per un file descriptor duplicato, e cioè che chi legge per primo riceve i dati, lasciando “a bocca asciutta” l’altro processo.

Per verificarlo ho comunque scritto un programma di test, test_timerfdfork.c, che arma un timer con timerfd esegue una fork ed usa epoll per l’attesa in entrambi i processi. Il programma prevede delle opzioni per specificare i valori della struttura itimerspec che impostano prima scadenza e ripetizione del timer.

Se lo eseguiamo mettendo un tempo di prima scadenza a due secondi, ed un tempo di ripetizione ad un secondo, otterremo qualcosa del tipo:

piccardi@hain:~/gapil/sources$ gcc test_timerfdfork.c
piccardi@hain:~/gapil/sources$ ./a.out -i1 -t2
Timer interval 2 sec, timer time 1 sec
Got 1 events, pid 12513, time 1308661930
Timer expired in pid 12513:
Expired 1 times in pid 12513
Got 1 events, pid 0, time 1308661930
Timer expired in pid 0:
Got 1 events, pid 0, time 1308661931
Timer expired in pid 0:
Expired 1 times in pid 0
Got 1 events, pid 0, time 1308661932
Timer expired in pid 0:
Expired 1 times in pid 0
Got 1 events, pid 0, time 1308661933
Timer expired in pid 0:
Expired 1 times in pid 0

e come ci si aspettava viene letta una scadenza alla volta, nel caso la prima volta nel figlio e le successive nel padre (ma la cosa è casuale e rilanciandolo di possono ottenere diversi risultati), cosa che corrisponde al fatto che il primo processo che esegue una lettura sul file descriptor riceve il dato della scadenza.

Un programma di esempio per sa_sigaction

Nella caccia ad un bug che faceva sì che i CGI bloccati non venissero correttamente terminati da Apache nonostante la direttiva Timeout fosse impostata correttamente, ho scritto un semplicissimo CGI che non facesse niente, allo scopo di capire di cosa stesse succedendo.

Alla fine il problema, almeno su Debian Lenny, era che sulle macchine a 64 bit (e solo su quelle) mod_deflate manda in SEGFAULT il sottoprocesso di Apache che a sua volta lancia il CGI se questo non ha generato nessuna uscita, con il risultato che poi il segnale di terminazione (che per i curiosi che come me lo han cercato invano nella documentazione, è SIGTERM) non viene inviato ed il CGI resta in esecuzione, orfano, per l’eternità.

Ma prima di arrivare alla conclusione che il segnale non veniva neanche lanciato, per capire da chi e come arrivasse in condizioni normali (e per essere sicuri che non ci fossero problemi di intercettazione) ho scritto questo piccolo programma, che si limita ad attendere indefinitamente, e scrive su un file (dall’interno del gestore) quello che vede.

Per farlo ho usato versione avanzata dei gestori di segnali (quelli impostati con un campo sa_sigaction) che prevedono anche il ritorno in un argomento siginfo_t di una serie di dati relativi al segnale, come il PID del processo che lo ha inviato. Il programma è molto semplice e appena avrò un po’ di tempo lo inserirò come esempio nel testo per questa funzionalità, per chi fosse curioso si trova a questo indirizzo:

http://gapil.truelite.it/sources/browser/trunk/sources/testsignalcgi.c

Codifica caratteri

In questa settimana ho convertito tutti i sorgenti di GaPiL a UTF8, questo questo però comporterà che la visualizzazione con Trac del codice Latex delle differenze introdotte  conversione non sarà del tutto corretta. Chiunque riscontri altri problemi di visualizzazione è pregato di segnalarlo.

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Il progetto

GaPiL nasce dalla mia convinzione profonda che la “filosofia” che ispira il software libero si applichi anche ad altri campi che non siano necessariamente quelli della scrittura di programmi per computer. In particolare ritengo che possa assumere una grande rilevanza in ambiti come quelli dell’educazione e della formazione.

Ma se trovare della buona documentazione libera, specie per quanto riguarda i programmi che girano sul sistema GNU/Linux, è ormai relativamente facile, la produzione di buoni testi didattici che insegnino a programmare in questo sistema è ancora molto limitata, soprattutto se li si cercano in lingua italiana.

GaPiL è un tentativo di scrivere un manuale di programmazione di sistema in ambiente di tipo Unix, con una particolare attenzione alle caratteristiche specifiche delle interfacce fornite dal kernel Linux. Per questo motivo si parla di Linux e non di GNU/Linux.

Nonostante questa specificità, essendo la gran parte delle funzioni di sistema standardizzate, la guida dovrebbe risultare utile anche facendo riferimenti ad altri sistemi di tipo Unix come i vari *BSD; in ogni caso si sono sottolineate esplicitamente le caratteristiche specifiche di Linux.

Benché buona parte della trattazione delle funzioni di libreria sia del tutto identica, facendo riferimento a standard generali come POSIX, si è comunque prestata particolare attenzione alle funzioni delle GNU libc, che sono la versione più usata delle librerie del C, senza dimenticare, ove note, di citare le differenze con possibili alternative come le libc5 o le uclibc.

L’obiettivo resta comunque quello di riuscire a produrre un testo, rilasciato sotto GNU FDL, che possa servire a chi si accosta per la prima volta alla programmazione avanzata e di sistema su un kernel Linux, con la speranza di poter un giorno raggiungere la qualità dei lavori del compianto R. W. Stevens.

Transizione completa

Con l’impiego di qualche giorno per il recupero delle varie informazioni e la definizione dei collegamenti, ho completato la transizione al nuovo sito per GaPiL, reinserendo la vecchia sezione delle notizie come tanti articoli separati sul sito. Da oggi le vecchie pagine redirigono la nuova versione su gapil.gnulinux.it, restano su gapil.truelite.it il repository subversion e il sistema di tracciamento con Trac.

Un nuovo sito

Dopo molto tempo mi sono deciso a risistemare anche le pagine di GaPiL portando il tutto su WordPress, come fatto circa un mese fa con il mio sito personale. La migrazione inizia oggi, e proseguirà nei prossimi giorni, cercando di reimmettere nel sito tutti i contenuti delle vecchie pagine.

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Aggiornamento versione stampata

Aggiornata la versione cartacea acquistabile su lulu.com, all’indirizzo http://stores.lulu.com/piccardi, contiene le ultime novità in particolare riguardo le funzioni delle ACL. Si ricorda che il sovrapprezzo serve a finanziare lo sviluppo del testo; si può sempre scaricare la versione corrente aggiornata e gratuita da questo sito.

Pubblicata versione stampabile

Pubblicata una versione stampabile a richiesta su lulu.com, ordinabile all’indirizzo http://stores.lulu.com/piccardi.

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